Levi’s: storia del brand nel post a cura di Noi Moda
Da anni apprezzata da tutti, ormai accostata al classico tessuto in denim. Parliamo di Levi’s, l’azienda di jeans più famosa al mondo, quella che con i suoi pantaloni ha fatto la storia in tutti i sensi quando si parla di capi in denim.
Sin dalle sue origini è stato simbolo di ribellione e di libertà, amato da uomini e donne per la praticità di utilizzo. E il tutto era partito dalla mente di un ragazzo che aveva lasciato la sua Germania per inseguire il sogno americano.
Ripercorriamo quindi la storia di Levi’s e dei suo famosi jeans nel nuovo post dedicato alla Storia della Moda, a cura del nostro portale!
La nascita di Levi’s nel 1871
Il giovane Levi Strauss, trasferitosi in America, porta con sé due tipologie di tessuti provenienti dalla Francia e dall’Italia. Il primo è quello che oggi chiamiamo denim, il secondo è un tessuto più resistente, proveniente da Genova e utilizzato soprattutto dai manovali per creare abiti da lavoro, ossia il blue jeans.
La prima creazione di Levi è quella che oggi chiamiamo salopette, un tipo di tuta che non richiede cinture o fibbie aggiuntive poiché già provvista di tutto, anche di una tasca adatta a contenere tutti i materiali da lavoro per averli sempre a portata di mano.
Forte del successo del suo prodotto, Levi decide di investire su un nuovo prototipo di abbigliamento e nasce così il numero 139 di Levi’s Strauss, il primo di una lunga serie di jeans destinati a fare la storia.
Il tessuto e la resistenza degli abiti rendono inconfondibile il marchio, ma l’azienda ha bisogno di qualcosa che avesse un impatto maggiore anche nel mondo del marketing.
Nel 1886 compare quindi per la prima volta l’etichetta in cuoio, che rappresenta due cavalli che cercano di tirare un jeans, a dimostrazione della grande resistenza del materiale. La stessa viene poi rimpicciolita per differenziare il marchio dalla concorrenza.
Molti sono i modelli che nascono negli anni, al punto che Levi’s inizia a numerarli per distinguerli e così, nel 1890, nasce il famoso 501, quello che oggi vediamo come jeans unisex, ma che all’epoca era un indumento prettamente maschile.
La crescita del ‘900
Negli anni ’20 del nuovo secolo i jeans prodotti da Levi’s vengono apprezzati e acquistati dalla gran parte dei lavoratori degli Stati Uniti: cowboys, boscaioli e ferrovieri si trovano concordi nel decretare questo indumento come il più comodo per il lavoro e quando negli anni ’30 impazza la moda del ranch, ecco che i jeans dell’azienda registrano picchi di vendita che subisce un freno solo durante la Seconda Guerra Mondiale quando vengono definiti beni essenziali e quindi prodotti solo per i soldati.
Il boom di vendite per i prodotti Levi’s avviene però negli anni ’50 e ’60, gli stessi in cui anche le donne iniziano a vestire in modo differente abbandonando le gonne per i più pratici e comodi jeans. Quelli di Levi’s sono i più apprezzati e utilizzati e portano l’azienda ad essere quotata in borsa negli anni ’70 grazie al suo veloce successo. Levi’s subisce però un brusco declino verso i primi anni ’80, quando i competitors iniziano a farsi sentire e apprezzare, soprattutto per la differenza sostanziale di prezzo. Nasce così la linea Dockers, indirizzata soprattutto ai grandi magazzini, che consente all’azienda di riprendersi e sopravvivere fino agli anni 2000, quando l’inconfondibile qualità di Levi’s torna a far salire le sue quotazioni anche in borsa oltre che tra i consumatori.
Oggi Levi’s è la marca numero 1 di jeans al mondo e chiunque, dall’Europa fino all’Australia, conosce questo marchio e indossato i suoi prodotti.
Il nostro post dedicato alla storia di Levi’s, termina qui. Alla prossima con gli approfondimenti dedicati alla moda, a cura del nostro portale!